Il trasferimento modale ai tempi della crisi

Le regioni alpine rispondono alla consultazione dell’UE per la revisione del Libro Bianco dei Trasporti

CENTRO INCONTRI DELLA PROVINCIA DI CUNEO, 29 MAGGIO 2015 (16.00 – 19.00)
Le associazioni ambientaliste non sono entusiaste delle indicazioni contenute nel Libro Bianco dei trasporti in particolare per la scarsa tutela delle aree sensibili e la mancanza di un progetto generale di mitigazione ambientale. I costi esterni già ampiamente trattati nel Libro Verde del 1995, quando era commissario Neil Kinnock, non hanno trovato un’applicazione omogenea in Europa ma solo qualche iniziativa dei singoli Stati mentre in altri (come l’Italia) si fatica persino a parlarne.

Per questo ITE, l’Iniziativa dei trasporti europei, rete internazionale di associazioni che condividono la preoccupazione per le problematiche legate al traffico di transito e che sono attive nell'arco alpino e nelle altre zone sensibili d'Europa, ha deciso di organizzare, nel quadro del Festiva della Montagna, un convegno internazionale per ricordare all’UE e alle sue istituzioni che la situazione sul campo è molto diversa da quella vista da Bruxelles. Gli effetti del traffico sono stati ironicamente mitigati dalla crisi economica, ma non si vede una volontà politica di governare questo fenomeno qualora la situazione dovesse cambiare.

Tra i Paesi alpini che hanno portato delle novità c’è sicuramente la Svizzera che da oltre vent’anni con vari strumenti cerca di governare la ripartizione modale per il trasporto merci, come la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTCP), e con la realizzazione delle nuove ferrovie trasversali alpine (Lötschberg e Gottardo). In particolare il nuovo traforo del Gottardo è quasi terminato: è importante capire che cosa succederà quando entrerà in funzione. Troveremo le guardie svizzere sull’autostrada che obbligheranno i tir a spostarsi sulla ferrovia? Le ferrovie italiane sono adeguate a questa novità?

Il paragone con la situazione locale risulta impietoso: la ferrovia Cuneo-Nizza è ridotta al lumicino pur avendo potenzialità notevoli.

Su questi temi interverranno
Gerardo Marletto, professore associato di economia applicata, Università di Sassari
Manuel Hermann, presidente di Iniziativa delle Alpi, Svizzera
Angelo Tartaglia, docente di fisica, Politecnico di Torino
Karl Kraemer, ingegnere neo-laureato al Politecnico di Torino con la tesi “Studio per un progetto territoriale sulla ferrovia Cuneo Ventimiglia Nizza”
Andrea Wehrenfennig, Presidente Legambiente Trieste
Vanda Bonardo, Cipra – conferenza internazionale per la protezione delle Alpi

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